Origini di Locri.
Lokroi Epizephyrioi fu fondata presso il Capo Zefirio (attuale Capo Bruzzano) da coloni che provenivano dalla Locride, nella Grecia centrale. La città ebbe grande sviluppo economico e culturale, con caratteristiche del tutto peculiari che ne fecero una delle principali città della Magna Grecia.
Le leggi tradizionalmente attribuite al locrese Zaleuco rappresentano il codice forse più antico del mondo greco, espessione di una struttura sociale di impronta rigidamente aristocratica.
I locresi fondarono due sub colonie sul versante tirrenico, Medma, l'attuale Rosarno, e Hipponion, oggi Vibo Valentia. Affrontarono guerre con la limitrofa città di Reggio, vincendo sul fiume Sagra nel 550 a.C.
Dal V sec. a.C. Locri si alleò ripetutamente con Siracusa, soprattutto al tempo dei tiranni Dionigi il Grande e Dionigi II, da cui ottenne altre colonie come Kaulon (caulonia) e Skylletion (Squillace).
La cacciata di quest'ultimo da Locri (347 a.C.) segnò l'introduzione di un governo democratico.
Seguirà un periodo di dominazione alternato a liberazioni. Dal III sec. a.C. Locri entrò in rapporto di dipendenza politica da Roma e dopo le guerre puniche attraversò un periodo di declino da cui si risollevò, in parte, in età imperiale.
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Il tempio ionico di Marasà.
Il santuario di contrada Marasà è il più monumentale fra quelli esplorati a Locri. Non è stato sinora possibile stabilire con esattezza a quale divinità fosse consacrato tale santuario, anche se è stata più volte proposta la dea Afrodite, cui era dedicata la non lontana area incentrata sulla "Stoà ad U".
Nell'area sacra di Masarà fu costruito il primo tempio, uno dei più antichi di quelli sinora noti in Magna Grecia.
Nella prima metà del V secolo a.C. i locresi abbatterono il tempio arcaico e lo sostituirono con uno più grande in stile ionico interamente in calcare, uno dei pochi templi di questo ordine esistenti in Magna Grecia. Il tempio è stato distrutto nel 1800. I ruderi mostrano un solo rostro di colonna. |