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Cenni
storici sul Porto di Tropea
Anticamente era lo scoglio di San Leonardo il riparo naturale delle imbarcazioni: un approdo dove sostavano navi da guerra e commerciali.
Notizie che confermano l’importante ruolo della marineria tropeana si possono trovare in molti libri.
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Il Marafioti, ad esempio, cronista di
Polistena del sec.
XVI, ne parla in una delle sue opere più importanti:
"Croniche ed antichità di Calabria" - Padova 1601. Egli scrive: "I soldati avventurieri tropeani precedono con le loro galere tutte le altre dell’armata" ed ancora: "Nell’armata di
Don Giovanni d’Austria si trovano tre galere dei signori particolari di
Tropea".
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Lo scrittore si riferiva alle vicende di guerra contro i turchi quando, il 18 luglio 1571, [nel porto naturale di
Tropea] si riunirono la flotta pontificia, sei galee napoletane e tre maltesi pronte a salpare alla volta di Lepanto. Ciò avvenne il 7 ottobre dello stesso anno e fu il colonnello
Gaspare
Toraldo, di origine tropeana, che ebbe il comando, direttamente dall’arciduca Giovanni d’Austria di guidare l’intera flotta, precedendola a bordo della galea
"Pasqualiga".
L’avere trionfato in quell’epica Battaglia di Lepanto è ancora oggi per la città di
Tropea motivo di grande orgoglio.
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Oggi il
porto è situato proprio sotto la rocca di
Tropea. Si può trovarvi rifugio per la notte e lasciare la barca per il tempo di una bella passeggiata per la
cittadina.
La luce del sole gioca con l'acqua limpida rimbalzando sul piatto fondale sabbioso, regalando trasparenze e colori degni dei più lontani paradisi tropicali: e questo sin dall'imboccatura del porto, che si merita l'appellativo
"le Piscine".
Tre sono le rotte in uscita da Tropea: verso Est, a risalire la costa in direzione Vibo Marina - dove esiste un porto attrezzato - e verso Ovest, in direzione di Capo Vaticano;
dove il porto attrezzato più vicino è quello di Gioia Tauro.
Mentre verso Sud-Ovest si trovano le
Isole Eolie con lo Stromboli. |
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